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Immagine del redattoreNicola Sensale

Che cos'è l'Emozione estetica

Aggiornamento: 26 feb



L’emozione estetica, definita anche “il gusto del bello” e di ciò che è piacevole, è lo stato interno provato di fronte alla contemplazione di immagini, paesaggi, opere d’arte, volti di persone, gioielli o abiti considerati affascinanti. 

 

L’emozione estetica comporta infatti una valutazione di natura formale ed esteriore, di quanto percepiamo delle cose intorno a noi quotidianamente, secondo criteri estetici. 

 

L’emozione estetica costituisce dunque l’acme della nostra considerazione del mondo quotidiano in termini di bellezza, bruttezza, piacevolezza, giocosità etc. 

 

L’emozione estetica non può scattare solo sulla base degli stimoli emotigeni oggettivi: è necessario che intervengano le nostre personali categorie di giudizio, la cornice socio-culturale di riferimento, la situazione specifica in cui ci troviamo. 


Tutti questi fattori, non solo l’intensità dello stimolo emotigeno in sé, producono l’emozione estatica, che è il risultato del significato soggettivo-formale che noi attribuiamo ad una qualche configurazione di elementi: la cosa in sé, la nostra sensibilità personale, la nostra predisposizione innata verso cose, elementi e configurazioni particolari, gli schemi della cultura di riferimento, il modo e il luogo in cui l’esperienza estetica é avvenuta. 

 

Impiegata difensivamente, l’emozione estetica prevede la riduzione (semplificazione) delle proprie esperienze emotive a semplici commenti di natura estetica e superficiale: “davvero bello…. Oh, fantastico!......uno schifo, proprio  uno schifo!... divertente, certo…



Tratti caratteristici

La maturazione estetica va di pari passo con la crescita: è solo dall’adolescenza in poi che si affaccia la presenza del godimento e dell’apprezzamento estetico e che i propri personali criteri di gusto vanno definendosi. 

 

Se a determinarsi è un’adeguata fusione di forme e contenuti, allora l’esperienza estetica diventa un insieme di elementi intuitivi e di intelletto, definibili come appagamento formale e capacità di nutrirsi intellettualmente delle opere di ingegno, dei prodotti artistici e delle creazioni della  natura. 

 

L’emozione estetica, in sostanza, consente di sperimentare con intensità i lati intellettivi, creativi, formali e generatori di sorpresa dell’esistenza: dalle forme assunte dalla natura, ai prodotti dell’ingegno e della creatività umana e non in ultimo dei modi di essere persone che ci accompagnano nella vita. 

 

Essa si propone adattivamente come “ricerca dell’equilibrio tra piacere e obblighi esistenziali”, senza la quale la nostra vita non possederebbe sufficiente spessore. 


Benché arteterapeuti espressivi e counselor debbano fare attenzione a non dirigere il loro lavoro con le persone verso esperienze di natura estetica o avere preoccupazioni di risultato, é provato che l’emozione verso ciò che è bello e piacevole ha un suo valore curativo, specie se ciò che contempliamo come tale é frutto della nostra capacità di creare, per es. un oggetto, un’immagine colorata, un haiku, un pensiero che suona bene, che commuove e crea apertura. 

 

Il bello, specie quando inatteso, non voluto e non ricercato a ogni costo, ha in sé un che di sacro che arricchisce la vita quotidiana di meraviglia e e senso di ordinaria specialità. 

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