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Immagine del redattoreNicola Sensale

Cos'è lo Psicodramma?


(Moreno, Zerka T. (Zerka Toeman), “Zerka T. Moreno leading psychodrama workshop in Torino, Italy,” OnView: Digital Collections & Exhibits )

Il Teatro che si fa Cura

Lo Psicodramma é una forma di terapia psicologica di gruppo che si serve delle prerogative dell'arte teatrale per provvedere al benessere delle persone. Le sue origine risalgono agli anni '30 del secolo scorso per opera di Jacob Levi Moreno (Bucarest 1889 - Beacon, Usa 1974) filosofo, drammaturgo e psichiatra austriaco di origine rumena, che portò il teatro a diventare uno strumento terapeutico utile ad approfondire e risolvere molti aspetti critici della vita delle persone. Visse in gioventù in Austria durante il periodo in cui la psicoanalisi andava affermandosi, ma il suo atteggiamento era sostanzialmente distante da quello di Freud, cui “rimproverava” l'eccessivo aspetto mentalizzante e a suo dire “statico” della psicoanalisi, predilegendo un approccio basato sull'azione espressiva. 


Jacob Levi Moreno

Successivamente, nel 1925, si trasferì negli Stati Uniti dove iniziò a divulgare le sue idee sul teatro come cura. L’impiego che Moreno fa del teatro negli anni ‘20 è totalmente avanguardistico: dapprima con attori professionali, poi con persone comuni che invita alla “messa in scena” di delle proprie vicende personali. Moreno ritiene che, coinvolgendole “in teatro”, le persone possano cogliere un’opportunità per esplorare i loro propri ruoli abituali, modificando approcci stereotipati e permettendosi di giocare azioni ed esprimere pensieri non mai permessi prima, acquisendo in questo modo anche la consapevolezza di potersi scoprire diverse da come erano state fino a quel momento.

 

 

Moreno dal teatro allo psicodramma

Con Moreno dunque, si va ben oltre l’effetto benefico spontaneo del teatro, che era dovuto a processi di catarsi e identificazione nei personaggi, grazie a un metodo che del teatro prende i principali componenti e ne fa un uso via via sempre più strutturato, dall’incredibile potere curativo. Egli chiamava questa sua prima forma di cura mediante l’arte drammatica con il nome di Teatro della Spontaneità (Stegreiftheater), partendo dal presupposto che esistesse una stretta relazione tra l'insorgere delle malattie e la perdita della spontaneità e della capacità di vivere la propria vita in modo creativo, a seguito delle costrizioni imposte dall'educazione familiare, dalla cultura e dalla società.


Negli anni successivi Moreno perfezionò ulteriormente la metodologia e le tecniche alla base dello Stegreiftheater, fino a farne una vera e propria modalità terapeutica che denominò in seguito “psicodramma”. Moreno teneva le prime sessioni di psicodramma in luoghi pubblici nel contesto di serate dimostrative: durante queste sessioni egli invitava qualcuno dalla platea a salire sul palcoscenico, per mettere in scena una sua propria vicenda, esplorarne aspetti e ruoli, ma soprattutto, per cogliere l’opportunità di mettersi al

posto degli altri, comprenderne lo stato interno e vedersi riflesso in loro.

 


Il teatro come cura

Nel teatro psicodrammatico di Moreno si realizzavano confluenze che fino ad allora non erano state possibili: lo scrittore della storia e l'attore protagonista erano la stessa persona, drammaturgia e autobiografia coincidevano nella presentificazione di storie e vicende personali. Moreno era partito dunque dal teatro vero e proprio, per poi occuparsi della sofferenza attraverso la metafora del teatro, ovvero mutuandone alcuni elementi fisici (il palcoscenico, la balconata, l’uditorio, il protagonista, gli attori, il regista) e impiegandoli come strutture teorico-concettuali per costruire uno metodo psicologico basato sui ruoli e sull'azione scenica e avviare in questo modo il processo terapeutico. Ma se nello psicodramma attore e drammaturgo sono la stessa persona, la differenza con la drammaturgia classica é che nello psicodramma non esiste un vero soggetto da scrivere, bensì semmai una storia personale da “riscrivere” attraverso la rappresentazione

 

Al posto della scrittura teatrale troviamo una narrazione attiva di fatti reali, vicende che qualcuno del gruppo di psicodramma mette in condivisione con gli altri partecipanti alla sessione. Diversamente da come le cose stanno andando o sono andate nella realtà, la "vita psicodrammatica" può prendere, nel gioco del come se, qualsiasi direzione, anche la più insperata. Ed ecco che, una volta in scena, una storia e un protagonista che sono perennemente in bilico tra “è sempre la stessa cosa” oppure il “non so cosa fare adesso”, riprendono vita in forma nuova, abbattendo copioni e liturgie cristallizzate.

 

Il ruolo dell'atto spontaneo

La chiave del cambiamento, ovvero ciò che rende possibile al protagonista della rappresentazione il recupero di riflessioni e pensieri creativi e il reperimento di comportamenti nuovi e diversi, che strappano via le maschere fino a quel momento indossate, é la presenza sulla scena di una specifica risorsa che Moreno chiamava fattore S/C, il binomio spontaneità-creatività. Il fattore S/C consisteva di uno strumento utile a far diventare nuova la vita di tutti i giorni e apprendere a cavarsela nel modo più efficace nei contesti di novità.

 

Poichè gli adulti, diversamente dai bambini, hanno perso molto della loro spontaneità e capacità creativa, allo scopo di rendere realmente efficace l'azione terapeutica dello psicodramma, Moreno suggeriva di aprire lo psicodramma vero e proprio con un potente lavoro di riscaldamento al corpo, al gioco, ai ruoli (warming-up) che doveva fungere da ponte tra la creatività, la consapevolezza e il cambiamento ed arrestare il flusso della coscienza ordinaria e degli schemi di ruolo abituali. 



La personalità magnetica di Moreno e l’assoluta novità del suo metodo, unitamente alle prime prove di efficacia, ne contribuirono alla diffusione, via via sempre più estesa. Oggi lo psicodramma è conosciuto in tutto il mondo, con scuole e centri di formazione anche di diverso orientamento, che continuano a contribuire alla sistematizzazione e allo sviluppo del metodo rispetto alle ipotesi originarie. 

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