Una vera e propria rivoluzione copernicana nell'ambito della psicologia ha riportato l'essere umano al centro dell’interesse del terapeuta, “attribuendogli” fiducia in se stesso, insegnandogli a riconoscere e usare con responsabilità la sua libertà.
E’ questo il caposaldo ideologico della Psicologia Umanistica.
Che cos'è la psicologia umanistica?
È una corrente psicologica definita anche come Movimento per lo Sviluppo del Potenziale Umano o come Terza Forza della psicologia, alternativa al comportamentismo e alla psicoanalisi, sviluppatasi a partire dagli anni ’60 negli Stati Uniti.
Chi sono i più importanti rappresentanti?
Tra i principali esponenti di questa corrente troviamo Abraham Maslow, (1908-1970), psicologo statunitense, teorico della piramide dei bisogni, che si è concentrato sullo studio della personalità sana.
Rollo May (1909-1994), fondatore dell’approccio di Counseling non direttivo, attento all'essere e al divenire della persona.
Viktor Frankl (1905-1997), psichiatra e filosofo austriaco, uno fra i fondatori dell'analisi esistenziale e della logoterapia, metodo che tende a evidenziare il nucleo profondamente umano e spirituale dell’individuo e che sottolinea l'importanza della terapia come orientamento alla ricerca del senso della propria vita.
Carl Rogers (1902-1987), psicologo americano, fondatore della terapia centrata sul cliente, che ha invitato a guardare a una visione positiva dell'essere umano, basata su libertà e responsabilità.
Roberto Assagioli (1888-1974) , mente libera della psicologia italiana e fondatore dell’approccio definito psicosintesi, che tanta attenzione ha dato anche alla componente spirituale dell'individuo.
Fritz Perls (1893-1970) medico tedesco naturalizzato negli Stati Uniti, fondatore della terapia della Gestalt, con la sua fiducia nella capacità di autoregolazione degli esseri umani.
Thomas Gordon (1918-2002), psicologo americano, allievo e collaboratore di Rogers, teorico della comunicazione efficace.
Non va inoltre dimenticata l‘opera del filosofo Martin Buber (sotto in foto) (1878-1965), che fu grandemente influente sul movimento della psicologia umanistica.
Secondo Buber, filosofo per eccellenza della relazione e del dialogo, che influenzò il pensiero di Carl Rogers e di J.L. Moreno, l’uomo è solo attraverso la relazione con l’altro uomo che ritrova se stesso e così supererà la solitudine e l’isolamento:
“L’uomo diventa io a contatto con il tu” (Buber 1962).
Il pensiero di Buber viene definito anche “l’ontologia del tra”, secondo cui le persone ritrovano la loro realtà nel dialogo attraverso (tra) l’incontro.
(1) sulle tendenze tipicamente umane alla scelta, la creatività e l’autorealizzazione in opposizione alla tendenza a gratificare i propri impulsi di piacere (per la psicoanalisi unica spiegazione della motivazione ad agire);
(2) sulla valorizzazione della dignità della persona e sullo sviluppo del potenziale in essa ancora latente
Era opinione degli esponenti del movimento umanistico che porsi con empatia e trasparenza e con spirito di valorizzazione della persona, potessero assicurare condizioni ottimali di cambiamento e di crescita nella direzione da essa stessa desiderata.
Coerentemente con questa visione dell’uomo e della pratica clinica, lo psicologo e lo psicoterapeuta non sono gli “esperti” che svelano all’individuo in difficoltà i perché a lui sconosciuti della sua sofferenza (come accadeva invece nella psicoanalisi), o che lo addestrano a pensare in modo più efficace e a mettere in atto comportamenti più adeguati (come nell’approccio cognitivo-comportamentale).
Essi fungono invece da “facilitatori" che, riconoscendo e valorizzando l’unicità dell’esperienza umana, affiancano la persona nel processo di evoluzione, promuovendo un processo autonomo di analisi e risoluzione del problema.
Ciò attraverso metodologie basate fondamentalmente sul profondo rispetto e sulla valorizzazione delle risorse proprie alla persona.
Cosa fa lo psicologo o psicoterapeuta di approccio umanistico?
Secondo tale visione, lo psicologo e lo psicoterapeuta di orientamento umanistico sono profondamente convinti della naturale positività e saggezza degli esseri umani che, se accettati incondizionatamente e ascoltati empaticamente, sono in grado di individuare in maniera sostanzialmente autonoma la propria personale strada verso il benessere.
Pertanto, la psicologia umanistica, come si può facilmente dedurre, costituisce il fondamento storico del Counseling e ha ispirato buona parte della teoria e della tecnica applicativa di tale disciplina, nonché informato sulle principali caratteristiche del Counselor, quel nuovo soggetto professionale che si occupa di relazione d’aiuto in un ambito clinico e non psicopatologico.
Rollo May (1909-1994) è considerato con Rogers, il fondatore del Counseling, una disciplina orientata alla risoluzione dei problemi umani che pur restando un modello di relazione d'aiuto, si differenzia nettamente dalla psicoterapia per il suo approccio non direttivo.
Per l’assenza della consulenza interpretativa (le tecniche di colloquio sono molto differenti da quelle psicoanalitiche) e per la valorizzazione della capacità personale di ogni individuo di prendere carico delle proprie difficoltà.
Qual è il compito del Counselor?
Secondo Rollo May il Counselor ha il compito di "favorire lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente, aiutandolo a superare eventuali problemi di personalità che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente nel mondo esterno [...] il superamento del problema, la vera trasformazione, comunque, spetta solamente al cliente: il Counselor può solo guidarlo, con empatia e rispetto, a ritrovare la libertà di essere se stesso".
Il brano, tratto dal suo libro più noto, l'Arte del Counseling (1939), sintetizza in modo magistrale l'innovativo approccio di May ai problemi umani e psicologici, in piena sintonia con le linee guida della Psicologia Umanistica.
Inoltre, per lo studioso americano, come per Rogers, non occorre essere psicologi o psicoterapeuti per avere interesse umano per altre persone: "anche i medici, gli avvocati o gli infermieri desiderano farsi una conoscenza su come trattare in maniera adeguata le persone" (1939).
Per Rollo May vi sono 4 principi ai quali terapeuti e Counselor dovrebbero conformarsi nel loro approccio:
(1) portare i clienti ad accettare la responsabilità della propria condotta e degli esiti della propria vita;
(2) assistere i clienti nella ricerca del loro vero sé e poi sostenerli nel trovare il coraggio di essere quel Sé;
(3) aiutare i clienti ad accettare la loro esistenza sociale e la loro responsabilità nei confronti della comunità cui appartengono, sostenendoli nel trovare il coraggio di emergere dal senso di inferiorità esperienziato, liberandosi dal senso di “oppressione sociale”, al fine di realizzarsi nel pieno accordo con gli scopi collettivi;
(4) contribuire allo sviluppo della loro dimensione spirituale, spesso negata o solo parzialmente riconosciuta.
Carl Rogers (1902-1987), candidato al Premio Nobel per la pace nell’anno stesso della sua morte, Carl Rogers è unanimemente riconosciuto come il fondatore della psicoterapia centrata sul cliente.
Carl Rogers, ha rivoluzionato, in modo serio, radicale e pacato assieme, il campo della psicologia.
Il suo impatto sull’insegnamento, sul Counselling, sulla psicoterapia, sulla risoluzione dei conflitti e sulla pace fa di lui uno degli psicologi più influenti del ventesimo secolo.
Qual è la storia di Carl Rogers?
Dopo aver lavorato come psicoterapeuta, dal 1928 al 1939, al Child Study Department di Rochester, nello stato di New York, ottiene una cattedra di psicologia clinica all’università dell’Ohio, dove tiene un corso pionieristico di psicoterapia.
Nel 1940, il suo intervento a un congresso all’università del Minnesota può considerarsi il manifesto del nuovo approccio da lui proposto:
una terapia il cui obiettivo non è quello di risolvere un particolare problema, ma di aiutare l’individuo a crescere, cosicché egli possa far fronte ai problemi attuali e futuri in modo più integrato e soprattutto autonomo. Con la sua prima grande opera teorica, Counselling and Psychotherapy (1942), contribuisce, insieme a The Art of Counselling di Rollo May (1939), a gettare le basi del movimento della psicologia umanistica.
Nel 1945 Rogers si trasferisce all’università di Chicago, dove rimane dodici anni, creando un Counselling Center che presto diverrà uno dei più noti per la psicoterapia e la ricerca.
Nel 1957 ottiene la cattedra di “psicologia e psichiatria” all’università del Wisconsin , diventando così il primo psicologo clinico ad insegnare in un dipartimento di psichiatria.
Nel 1969 crea, con alcuni colleghi, il Center for the Studi of the Person, che diventerà punto di incontro e coordinamento delle varie esperienze di Approccio Centrato sulla Persona che stanno sorgendo nel mondo.
Quali sono i cardini del pensiero di Rogers?
L’opera di Carl Rogers riguardante il processo di cambiamento nella terapia, si fonda sulle seguenti asserzioni:
Il nucleo della personalità è costruttivo e orientato allo sviluppo.
La spinta verso la realizzazione del proprio potenziale, include la capacità dell’organismo di sanarsi da sé, compresa la guarigione di tipo psicologico.
Le condizioni migliori si realizzano quando l’individuo non avverte alcuna sensazione di minaccia o pericolo.
La posizione migliore dalla quale valutare il comportamento di un’altra persona è dal suo punto di vista.
Il cliente risponde meglio se percepisce il terapeuta come una persona autentica, genuina, piuttosto come qualcuno nel ruolo di specialista.
Rogers iniziò la contestazione costruttiva dei modelli di cura in voga negli Usa negli anni '50 (il cognitivismo, la psicoanalisi, l'approccio psichiatrico descrittivo-classificatorio, l'approccio psicologico diagnostico), sostenendo che nulla di meglio che un approccio che considera il paziente come persona da valorizzare e in grado di trovare da sé tutte le risposte, può fornire reali speranze di guarigione e cambiamento.
Il lavoro di Rogers ispirò, unitamente a quello di May, buona parte delle professioni sanitarie, stimolando la professionalizzazione di medici, infermieri, educatori, operatori della salute affinché apprendessero maggiori competenze relazionali e abilità nel trattare con le persone, con le loro emozioni e sensazioni.
Il pensiero di Rogers e May ha dunque profondamente influenzato il Counseling, che era già noto in America agli inizi del' 900 per opera di pionieri quali Frank Parsons, Jesse Buttrick Davis e i coniugi Stone ed era sorto come disciplina utile a sostenere le persone nel loro sviluppo educativo, nell'istruzione, nel matrimonio, nella cura della salute, tramite strumenti idonei a saper trattare con gli altri in modo efficace e responsabilizzante.
Bibliografia R. May, L’arte del Counseling, Astrolabio Ubaldini, 1991Mearns e Thorne, Counseling centrato sulla persona, Erikson EditoreA. Maslow, Motivazione e personalità, ed. originale del 1954, Armando EditoreC. Rogers, Terapia centrata sul cliente, La Nuova Italia, Firenze 1997 (traduzione da Client Centered Therapy, 1951)
A cura di Nicola Sensale 2016
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