
E’ di fondamentale importanza distinguere tra emozioni vere e propri e altri stati interni o comunque manifestazioni che con le emozioni hanno in comune alcuni elementi:
-riflessi: risposte fisiologiche immediate e istintive, dovute a eventi esterni improvvisi e intensi, accompagnate da reazioni corporee e modificazioni fisiologiche (lo spavento che fa sussultare).
-motivazioni e impulsi: obiettivi e mete, desideri e tensioni interne, che sono percepite emotivamente come “urgenti” e che spingono a determinati comportamenti e azioni, aventi caratteristiche di immediatezza e focalizzazione diretta allo scopo.
Non necessariamente posseggono una componente cognitiva, spesso sono immediati e diretti allo scopo. Sono spesso intrinseche o estrinseche, e posseggono organizzazione gerarchica come ci ha spiegato la teoria della Piramide dei Bisogni di Abraham Maslow.
-tratti del carattere: manifestazioni di stati interni piuttosto stabili e costanti a espressione sia fisica, che emotiva e comportamentale, che si manifestano in particolari circostanze, specie di stress e sono riconducibili a tipi specifici di personalità: ottimismo, pessimismo, sospettosità, malinconia, irascibilità, tendenza all’euforia/depressione, eccitabilità, erotizzazione, passività, dipendenza, remissività, istrionismo.

-stati psicopatologici: vengono definiti come costellazioni di sintomi, ovvero stati emotivi e comportamentali di lunga durata o addirittura permanenti e definitivi, altamente soggettivi, che spesso si manifestano in maniera estrema, ovvero con modalità che solo in apparenza assomigliano al modo comune di esprimersi o vivere emozioni e sentimenti: irritabilità improvvisa, agitazione psicomotoria, rovesci emotivi continui intensi e drammatici, apatia e abulia costanti anche seguite da aggressività improvvisa, vissuti di persecuzione, etc. Sono spesso accompagnati da modi di vedere la realtà poco condivisibili o addirittura bizzari o paradossali.
-stati d’animo, umore (mood): simili alle emozioni, ma di più lunga durata e di maggiore intensità.
Gli stati d’animo sono più semplicemente definiti come “umore” e tendono a manifestarsi per lo più su poli opposti, come ad esempio “scoraggiamento/euforia”; “passività/eccitabilità”, etc. A livello più estremo troviamo i due opposti dell’umore “depressione/euforia (mania).
Pervasivi e senza una causa immediatamente percepibile, riescono a influenzare circostanze anche neutre (posseggono, vale a dire, data la loro persistenza, la capacità di modificare l’ambiente circostante).

A differenza delle emozioni é difficile nasconderli o inibirli, poiché prendono il sopravvento sulle proprie capacità di controllo, rendendosi spesso visibili e percepibili all’esterno.
-I sentimenti: diversamente dalle emozioni che sono transitorie, i sentimenti sono permanenti e costanti.
Sono stati interiori molto profondi e solidi, frutto del legame instaurato con le persone significative della propria vita.
Possono inizialmente essere percepite come emozioni e sovente volgersi definitivamente in sentimenti, ovvero in stati interni più pervasivi e duraturi, che esprimono la forza di un legame attuale, oppure di un legame che è andato perduto.
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