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Immagine del redattoreNicola Sensale

Emozioni primarie ed emozioni secondarie



Le emozioni si distinguono in fondamentali (primarie, di base) e secondarie (complesse).

 

Le emozioni primarie, scoperte da Darwin, sono costituite su base data, innata.

 

Rappresentano le risposte biologiche che gli esseri umani hanno sviluppato nel corso di millenni, allo scopo di garantire la sopravvivenza ai membri del  proprio gruppo sociale, nel rapporto con l’ambiente naturale e con i gruppi sociali nemici.

 

Le principali emozioni primarie sono: 


Charles Darwin

gioia: connessa alla presenza delle persone amate e significative della vita, legata al verificarsi degli eventi favorevoli, alla realizzazione dei desideri e delle opportunità; 

 

tristezza: connessa alla perdita o la preoccupazione verso le persone amate e significative, alla perdita di cose preziose, in reazione a delusioni e rinunce;

 

disgusto: è la reazione emotiva alla presenza di stimoli nocivi: veleni, minacce nell’ambiente, presenza di nemici;

 

paura: reazione emotiva in presenza di stimoli minacciosi e pericoli, presenti nell’ambiente;

 

rabbia: reazione a minacce presenti nel territorio, alla possibilità di perdita del partner, a rifiuti ricevuti da parte di persone significative. Induce all’attacco, alla vendetta, al ritiro, all’auto-aggressione;

 

sorpresa: scaturisce a seguito di un evento inaspettato e può convertirsi in gioia o paura, a seconda del contesto;

 

disprezzo: sentimento di aggressività verso il nemico, rabbia stabile e permanente verso qualcuno che si è trasformata in disapprovazione o disistima. E’ indirizzata anche verso il membro/i di un altro gruppo sociale, è infatti alla base del pregiudizio e dell'esclusione su base razziale. 


Le emozioni primarie sono riconducibili a meccanismi automatici, del tipo off-on, ovvero meccanismi di rapidissima attivazione e  disattivazione.

 

Al loro insorgere, tutto l’organismo si predispone fisiologicamente per sostenerne l’attività, compreso il corpo che, specialmente attraverso il viso, comunica l’inizio dell’azione.

 

Le emozioni di base possono essere sperimentate anche in assenza momentanea della consapevolezza dello stimolo: in quanto meccanismi innati non necessitano difatti di una pre-elaborazione cognitiva, né di un contenuto proposizionale, ovvero di un accadimento precedente su cui sia stata costruita una credenza o convinzione che susciti una data aspettativa emotiva.

 

Le emozioni innate “avvertono” che qualcosa si sta manifestando nell’ambiente o potrà manifestarsi di lì a breve. 



Le emozioni secondarie (complesse) sono quelle combinazioni originate dalle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociale.

 

Maturazione personale e apprendimenti mutuati dall’ambiente  consentono pertanto di percepire le varie sfumature e coloriture che definiscono le emozioni secondarie, come derivati dalle emozioni primarie.

 

Alcune di esse, assumono la forma di sentimenti veri e propri e ciò é in relazione all’intensità dei legami con le persone significative, verso cui tali emozioni sono indirizzate.

 

Le emozioni secondarie sono mediate culturalmente, ciò significa che la loro espressione, anche corporea, é condizionata dalla cultura di riferimento, oppure che in certi contesti, talune emozioni non possono essere né percepite né manifestate, perché non apprezzate o convalidate socialmente (es. la rabbia in Giappone e Thailandia). 

Le principali emozioni secondarie sono:

indifferenza, allegria, invidia, vergogna, ansia, imbarazzo, rassegnazione, gelosia, speranza, perdono, offesa, nostalgia, rimorso, delusione, rammarico, invidia, gratitudine, ammirazione, indignazione, disprezzo. 

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