Le emozioni degli uomini e quelle delle donne non sono mai state le stesse e ancora non lo sono.
Non sappiamo come sarà in futuro per quelli della mia generazione (anni ‘60 e dintorni), tuttavia per ora è così.
Per quelli della mia generazione le emozioni delle donne sono emozioni, quelle degli uomini somigliano più a piccoli sommovimenti prontamente messi a tacere.
La cultura ha costruito un solco tra gli uni e gli altri, popoli che non possono parlare la stessa lingua.
Ricordo da piccolo che sorridere apertamente mi era vietato, era una cosa da femmina.
Neanche da donna, ma proprio da femmina, ed era detto a mezzo tra canzonatorio e spregiativo.
Mi chiedo quanti come me hanno ricevuto lo stesso messaggio.
Ancora oggi se mi emozioni “troppo” mi sento fuori posto.
Per dirla tutta, ho paura che mi dicano che sono “effemminato”.
Ecco “effeminato” era un’altra parola da cui tenersi alla larga.
Vedete come sono forti i condizionamenti e arrivare fino all’oggi?
La parola che oggi mi libera è gentile, rotondo, delicato.
Sono nato boomer e non instagrammer e neanche tictoker, perciò non so come sia oggi la parola emozione tra ragazzi e ragazze, ma suppongo che per loro sia diverso e che il confine sia sottile, forse non esiste neanche più.
Ma per quelli del mio tempo (e un po’ prima e un po’ dopo) penso proprio che le parole per le emozioni fossero di due codici diversi.
E poi tutto un lavoro per trasformare la rabbia in autorevolezza, grinta e decisione.
Perché la rabbia era l’unica emozione concessa a noi maschi, con tutte le sue sfumature:
aggressività, spavalderia, ironia caustica, criticismo, contrapposizione, etc.
Non so come sia dalla parte delle donne, ma immagino che non sia così diverso.
Una donna non può arrabbiarsi troppo, non può avere atteggiamenti maschili, non dovrebbe contrapporsi, ribellarsi, negarsi e cose del genere. Talvolta, purtroppo, sappiamo già come va a finire se questi divieti vengono infranti.
E in fondo così dicendo, sto ammettendo che le cose ancora oggi possono andare in questo modo, mondi contrapposti
Non la risolviamo oggi, non la risolvo io con questo articolo.
Sto spendendo la mia vita a cambiare questo modello e per certi versi, se vedo come reagisco oggi rispetto a ieri, tutto sommato mi tiro le pacche sulle spalle.
Volevo solo dire che la consapevolezza e il lavoro su di sé fanno la differenza per cambiare quei modelli.
Così uomini e donne potrebbero iniziare a parlarsi e bene.
Non importa se le emozioni resteranno sempre un po’ diverse e meno male aggiungo.
Ciò che conta e che inizino a incontrare le loro emozioni in uno spazio in mezzo che si chiama ascolto, a volte rispetto, nei casi migliori amore.
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