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Immagine del redattoreNicola Sensale

Alexander Lowen e la storia della Bioenergetica


Chi è Alexander Lowen? Come si può leggere nell’autobiografia di Alexander Lowen(1), il fondatore dell’analisi bioenergetica nacque a New York nel 1910 da genitori russi emigrati in America alla fine del secolo precedente. Il padre gestiva una lavanderia con la madre ad Harlem e della sua infanzia Lowen ricorda di aver giocato molto per strada, “activity that best nourished my spirit”. Era uno scolaro molti diligente e facile ad apprendere, come i suoi genitori si aspettavano da lui, ma si sentiva profondamente diviso tra l’amore per entrambi i genitori, così diversi e così inconciliabili l’un l’altro. Parlando dei suoi genitori egli ebbe a dir infatti: "I wondered how two such different people came together. Their personalities were diametrically opposed. My mother, with no feeling for pleasure, was an ambitious person. My pleasure loving father was unaggressive and a failure in the business life. With feelings for both parents, I was split in the middle.


A 20 anni Lowen si diploma, ma non ha un lavoro e afferma di non possedere ancora una visione del suo futuro: conosce molto bene la “strada” ma non ha mai ancora avuto un significativo rapporto fisico e affettivo.

Riesce a vincere un concorso come impiegato al sistema pensionistico degli insegnanti e nel frattempo studia alla Scuola di Legge di Brooklyn dove si laurea con lode nel 1934.

Lowen sente di avere una vita piatta e a 28 anni si percepisce parecchio depresso e attribuisce questo evento ad una mancanza di attività fisica, cui reagisce imponendosi una quotidiana palestra di esercizi e realizzando in questo modo di voler essere una persona più spontanea e fisica, non più così intellettuale:

“I wanted to be – in my body, not my mind”, si legge nell’originale.

In che modo si avvicina a Reich?

Nel 1940, Lowen legge il programma della New School for Social Research nel quale si pubblicizza un corso, chiamato l’Analisi del carattere, dove si spiega dell’identità fondamentale e reciproca tra mente e corpo, tenuto dal professor William Reich.

Folgorato dalle brillanti idee di questo studioso, le quali gli paiono coerenti con le sue riflessioni circa la mancanza di piacere nella vita, Lowen seguirà Reich prima nei suoi corsi e poi come suo paziente dal 1940 sino al 1943.

Nel frattempo, nel 1941, ha incontrato Rofreta Walzer, che lui chiamerà sempre Leslie e che diventerà sua moglie nel 1943.

Lowen termina il training con Reich nel 1945, e gli viene affidato dal suo maestro il primo paziente.

Tuttavia nel 1945, Alexander Lowen decide di recarsi insieme a sua moglie in Europa, a Ginevra, per studiare come medico alla locale università: si rende conto che una carriera come terapeuta non è possibile senza solide basi medico-scientifiche.


Ritornarono negli Stati Uniti nel 1951 ed erano diventati genitori da appena un mese. Nel 1953 Lowen fu chiamato dall’Associazione medica americana a rispondere della sua passata frequentazione con Reich ed egli rispose con onestà di avere frequentato i suoi corsi e di desiderare di proseguire gli studi di questa forma di terapia, focalizzando come medico, sulla psicosomatica. Prese un notevole rischio, vista la posizione scomoda di Reich agli occhi del governo americano ma, come ebbe lui stesso a dire “I knew that I had to go my own way”. Nel 1953 Alexander Lowen incontra John Pierrakos, un medico psichiatra di origine greca con cui si lega di una profonda amicizia e collaborazione professionale: sono stati entrambi allievi e pazienti di Reich, entrambi interessati alla psicosomatica e a una concezione energetico-corporea del lavoro psicoterapeutico. Su cosa lavorano insieme Lowen e Pierrakos? Lowen e Pierrakos mantengono praticamente inalterato il core della teoria del loro maestro, ma sviluppano insieme una serie di postulati basati sui principali concetti reichiani (identità funzionale corpo-mente, blocchi energetici, corazze caratteriali, principio di carica-scarica), cui abbinano un corpus vastissimo di esercizi corporei definiti “bioenergetici”, da loro stessi ideati. Nasce in questo modo la Bioenergetica, una disciplina solidissima e profondamente innovativa da un punto di vista teorico, creativa e fortemente operativa dal punto di vista della tecnica e delle innovazioni apportate al setting. Benché Pierrakos non sia molto interessato a “strutturare” la Bioenergetica, Lowen comprende che è necessario creare un’organizzazione che diffonda i principi della teoria psicosomatica di Reich e nel 1954 insieme fondano l’Istituto per l’Analisi Bioenergetica, che aveva sede nel loro studio al Village, in New York.

Esistono de

i libri in cui si parla delle sue teorie? Nel 1958 Lowen pubblica The language of the body. Il libro risveglia un grandissimo interesse nella comunità scientifica americana, sicché Lowen inizia gradualmente a tenere conferenze e workshop negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo, Italia compresa. E’ chiaro che Lowen riesce dove Reich aveva fallito.


Quale era lo scopo di Lowen?

Lowen non era così disposto a rivoluzionare la società come invece il suo maestro desiderava fare, né definiva la “liberazione sessuale” reichiana come obiettivo dell’attività terapeutica:

“Se Reich collegava gli squilibri nevrotici ad un blocco delle soddisfazioni sessuali, attribuendo all'analisi il compito di liberare l'energia sessuale inibita, Lowen riduce l'importanza della sessualità e modifica l'obiettivo terapeutico di Reich allargandolo alla più generale capacità di provare piacere e di sperimentare la gioia di vivere” (Umberto Galimberti).


Inoltre Lowen, che diversamente da Reich aveva un forte senso della famiglia e dei valori sociali (non va dimenticato che Reich perse entrambi i genitori molto presto e che sua madre morì suicida quando lui ne aveva soli 13, pare, per sfuggire al temperamento violento del padre) aveva dato al movimento terapeutico psico-corporeo quella struttura e quella legittimazione istituzionale che invece era mancata a Reich, e che non aveva permesso la diffusione delle sue avanguardistiche idee se non nella cerchia dei “fedeli”.


In che modo si evolve il rapporto tra Lowen e Pierrakos? Lentamente le strade di Lowen e Pierrakos tendono a differenziarsi: Lowen è sempre più convinto che aumentare il potenziale energetico degli individui e permettere la prese di contatto con le emozioni e con la capacità di viverle può aiutare l’umanità a risolvere molti problemi di infelicità, depressione e malattia psicosomatica; Pierrakos invece, che si sta avvicinando alle posizioni della psicologia umanistica, ritiene che le persone, benché vengano in terapia per risolvere un problema psichico, desiderino camminare accompagnati da qualcuno alla ricerca della propria realizzazione profonda e che quindi la proposta della terapia bioenergetica diventa insufficiente, mancandole una cornice di riferimento spirituale. Lowen ha dentro di sé la vocazione dello scienziato e del divulgatore quanto Pierrakos quella del ricercatore spirituale, il primo ha in mente la comunità scientifica come referente, il secondo il grande movimento pacifista e umanitario che sta diffondendosi in tutto l’occidente, in ogni nazione.


“Pierrakos continued even further in a direction alien to my thinking and feeling (…) my friendship with Pierrakos and our cooperative efforts to promote Bioenergetic therapy had continued for almost 20 years, and we parted on friendly terms” (Lowen, nella sua autobiografia).

Quando avvenne il distacco definitivo?

Il distacco tra i due si completò quando Pierrakos, dopo l’incontro con Eva Broch, una medium che divenne la sua seconda moglie, decise di andare a stabilirsi a 300 km da New York, nella località di Phoenicia, fondando una comunità spirituale (The Pathwork), un’esperienza che lo portò a rivoluzionare la bioenergetica e a trasformarla nella Core Energetica.


Eva Broch e John Pierrakos
Eva Broch e John Pierrakos

Nel 1976 Lowen decide di dare un inquadramento internazionale a tutte le fondazioni e organizzazioni che stanno lavorando impiegando il marchio della Bioenergetica e scrive lui stesso un manuale dove espone i principi che tutti i didatti in bioenergetica debbono seguire nell’impartire la formazione. Nel 1980 pubblica Fear of Life, dove concettualizza il potere come “distruttore della vita”. Nel 1990 pubblica Spirituality of the Body: Bioenergetics for Grace and Harmony e nel 1995, Joy: The Surrender to the Body. Lowen ha già 80 anni e sente di essere nell’eta della vita in cui sentimenti, comprensione della vita e della professione cambiano: egli descrive questo passaggio come diventare più anziano e più saggio: “I describe this period as growing older and growing wiser”.

Nel 1996, Lowen lascia la direzione dell’Istituto internazionale e si dedica alla sola attività privata e di conferenziere. Si sono mai riavvicinati? Si riconcilierà con Pierrakos proprio in quell’anno, quando questi parteciperà, a sorpresa, ad una festa per il l’86° compleanno di Lowen.

Nel 2001 sua moglie Leslie muore e Lowen dirà: “she was a beauty, and she loved beautiful things. I loved her and am grateful for the years we had together”. Muore anche Pierrakos nello stesso anno e Lowen parteciperà al suo funerale, parlando a lungo e leggendo un commovente epitaffio. Alexander Lowen è morto a New Canaan (città nella contea di Fairfield, Connecticut, Stati Uniti) il 28 ottobre 2008 all'età di 97 anni, ed era ancora una persona viva e dinamica.

Quindi cos'è la Bioenergetica? La Bioenergetica è la sola forma di terapia con approccio centrato sul corpo del paziente che abbia avuto, grazie all’attività di A. Lowen, una diffusione di portata mondiale. In che modo si differenzia dalle teorie reichiane? L’analisi bioenergetica si distanzia dall’analisi del carattere di Reich per il presupposto di non essere così direttamente orientata a risolvere problemi di natura sessuale, quanto piuttosto alla risoluzione di tematiche legate alla mancanza di piacere, di vitalità e di energia e di connessione con il proprio Io autentico. Lowen tuttavia, non nega l’importanza delle tematiche sessuali, anzi, “l’analisi dei conflitti sessuali è tuttora un punto focale del lavoro terapeutico in analisi bioenergetica”, ma non è così centrale e preoccupante quanto lo era in Reich.



Innovazione fondamentale, che distanzia la tecnica bioenergetica da quella reichiana è l’aver messo in piedi il paziente durante la seduta. Sebbene le sedute di Reich, come lo stesso Lowen racconta in Arrendersi al corpo, fossero decisamente dinamiche, esse si svolgevano per lo più “in posizione freudiana”. Qui il principio della responsabilizzazione si unisce a quella dell’auto-regolazione (self-regulation in Lowen). Che significa? Nella bioenergetica il paziente resta in piedi, sulle sue gambe, nella posizione definita di grounding (radicamento), ad ascoltare il flusso di emozioni e di energia che scorrono nel suo corpo, ora più rilassato e più libero dai blocchi, dopo il trattamento o gli esercizi corporei proposti. Il paziente impara a stare con ciò che sente e ad auto-regolare la nuova “posizione corporea” che ha conquistato, fatta di maggior libertà espressiva, ma anche di un’iniziale stato di eccitazione, paura, perplessità, senso di novità. Tale posizione testimonia la volontà e l’impegno dell’individuo-paziente di essere sulle sue gambe quando le cose avvengono, di essere nel presente del “qui e ora” e non nel passato del “là e allora”, dove la responsabilità del bambino era minima. Grounding in bioenergetica, è anche un modo per definire il bisogno

dell’individuo di essere connesso il più possibile “piedi a terra”, essere di fisico e di pancia, piuttosto che nel mondo delle idee e alieno al proprio io corporeo. Fondamentale nella bioenergetica è il passaggio concettuale dalla “corrente vegetativa” alla “corrente energetica”.


Che cosa si intende? Reich aveva chiamato il flusso energetico corrente vegetativa, in riferimento al sistema neuro-vegetativo (sistema nervoso autonomo) con cui secondo le indicazioni di Cannon le emozioni erano implicate assieme alla porzione talamica del sistema limbico. Lowen chiamò semplicemente energia o bioenergia (energia vitale), questa corrente che sprigionava dal corpo e che, in condizioni di rilassamento muscolare, portava al fenomeno della vibrazione nel corpo del paziente. Esistono dei modi per favorire il flusso? Lowen sviluppò, insieme a Pierrakos, una serie numerosa di esercizi per favorire e liberare il passaggio della bioenergia nel corpo “bloccato” e, come è stato in precedenza accennato, questo era allo scopo diaumentare il livello di vitalità e di benessere nella persona, non a scopo unicamente sessuale, come era invece per Reich.

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