
La visione di Shaun McNiff sull’arteterapia creativa è quella di “un ritorno alle origini sciamaniche dell'arte", intesa come forma di medicina.
Per lui, “le immagini e il processo artistico sono come spiriti sciamanici e familiari che vengono ad aiutare le persone a ritrovare l’anima persa”.
Per sostenere la sua ipotesi di arte come medicina, egli dichiara che l’arte tende ad emergere spontaneamente nel momento in cui la malattia si presenta e viene associata alla perdita dell’anima.
L’arte è dunque medicina dell’anima.
L’atto di combinare arte e medicina è di stimolo per la creazione di una nuova disciplina (l’arteterapia), mediante la quale è possibile che l’immaginazione curi se stessa da sola e recuperi la sua vitalità nel quotidiano.
I dipinti sono oggetti provvisti di anima o anche esseri che guidano, osservano e accompagnano i loro creatori, i quali vivono con loro.
Egli chiama arte come medicina il processo in cui l’anima si “amministra da sola” e lo sciamano, quale persona immaginale, appare e confluisce in questo processo.

Più nello specifico McNiff (1992), parla di sciamano interiore, una figura interna all’anima, ossia uno dei molteplici aspetti dell’anima stessa che può contribuire al benessere personale.
Lo sciamano interiore si può paragonare a colui che guarisce, tuttavia non è una persona vera, tangibile, che sa come attraversare i mondi dello spirito, quanto piuttosto una sorta di creatura emersa da un’immagine artistica e che origina dall’anima del cliente.
Questo può essere paragonato al “terzo” di Paolo Knill (1990) o al concetto di “altro” presente nella teoria delle arti e s p r e s s i v e .
Sebbene il ruolo dell’immaginazione sia importante nello sciamanesimo quanto nelle arti espressive, nel primo essa costituisce soltanto un punto di ingresso, mentre n e l l e s e c o n d e l ’ i m m a g i n a z i o n e rappresenta il fondamento intero dell’atto creativo.
McNiff stesso è stato testimone di come alcune immagini e modelli di natura sciamanica emersi durante i rituali terapeutici compiuti attraverso le arti (pittura, danza, teatro, canto oaltri canali), utilizzino fondamentalmente le risorse immaginative del cliente.

McNiff descrive il campo di lavoro dello sciamano come un esemplificazione concreta di un’attività di immaginazione.
Quando l’anima si apre a se stessa, durante una sessione con percussioni ritmiche, movimento, canto e immagini dipinte, il cliente può ad es. arrivare all’incontro con alcuni animali, ad aperture verso mondi differenti e voli della fantasia simili a quelli di un sogno oppure possono comparire altri temi sciamanici, oggetti “fatti ad arte” ed altre esperienze.
Hillman ha definito l’immagine simbolica come “uno psicopompo, una guida dotata di un’anima”.
McNiff conclude con il pensiero “...forse l’immagine psichica è il modo attraverso il quale lo sciamano imita gli esseri umani. Questo spiegherebbe la consistente presenza dello sciamano attraverso le culture e lungo la storia”.
Alcune delle voci più autorevoli nel campo delle Arti Terapie Espressive tracciano paragoni rilevando una continuità con l’attività sciamanica.

Sebbene in modo abbastanza simile, ci sono (tuttavia) alcune differenze significative: un errore in tale collegamento è relativo all’enfasi portata su immaginazione e sciamano.
Non è una differenza da poco, se si vogliono comprendere le fondamentali visioni del mondo presenti nello sciamanesimo: lo sciamano è la persona competente nel portare con sé le informazioni rinvenute nei mondi alternativi degli spiriti per fornirle ai membri della sua comunità mediante le sue specifiche arti, perché possano ricavare forme di comprensione.
Spesso il suo rituale consisterà in una grande iniziativa artistica, basata su molte diverse modalità.
L’immaginazione diventa pertanto un punto di ingresso per lo sciamano, un processo di riscaldamento che conduce v e r s o l u o g h i c h e n e l l a l o r o fondamentale visione del mondo sono tuttavia reali e per loro esistenti oltre l’immaginazione.

Uno sciamano apprendista, per esempio, potrebbe usare visualizzazioni guidate per cominciare l’avvicinamento a questi mondi.
Essi si servono anche di un'immaginazione più fisica, praticamente “incorporata”, utilizzando la preghiera e fino alla supplica, per guadagnare l’apertura ai mondi spirituali, cui potrebbero non aver ancora ottenuto l’accesso.
Lo sciamano che opera in favore della comunità, passa attraverso specifici riti di passaggio ottenendo accesso ai “mondi” più bassi, a quelli mediani e fino ai più elevati.
Impiegando stati di trance egli può muoversi tra questi mondi che costituiscono la sua strutturazione del mondo e che sono per lui tutti reali.
Per poter davvero operare come sciamani, essi devono essere in grado di immaginazione incorporata.
Ci sia permesso che questo concetto di l’immaginazione e di campo di esplorazione delle Arti Terapie Espressive a beneficio dell’anima, venga considerato molto differente rispetto all’esperienza alternativa del mondo compiuta dagli sciamani.

Per questi ultimi essa si verifica in un posto che è reale e non considerato immaginario sia da loro che dai membri della loro comunità.
Alcuni terapeuti delle Arti Terapie Espressive compiono un errore nel tracciare somiglianze con il lavoro che lo sciamano svolge all’interno del dominio dell’immaginazione, come gli arteterapeuti espressivi affermano di fare.
Forse è solo una differenza s e m a n t i c a , ma nondimeno è inappropriato per lo sciamano l’essere collocato in un’area accademica, nella quale la sua visione di mondo mal si adatta.
In ogni caso lo sciamano è spesso considerato maestro dell’immaginazione in virtù delle sue capacità artistiche nel trasmettere storie relative a miti, parlare in modo non sempre chiaro ai più oppure attraverso metafore, ballare e cantare in favore del suo popolo durante un rito.
Maestro dell’immaginazione è un altro modo di chiamare lo sciamano come artista.
Se prendiamo in considerazione le teorie dell’immaginazione scopriamo che lo sciamano è il maestro di tutti e tre i fenomeni: stato di sogno, stato di trance e del fare arte. Se la prendiamo da questa prospettiva, la distinzione tra immaginazione, sciamanesimo e arti terapie espressive, allora sfuma.

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